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Articolo scritto da Eugenio Tommasi per SEO.SRL
SEO 2025: restare competitivi su Google in mezzo ai robot intelligenti
Dominare le SERP tra AI Overviews, AI Mode e Chatbots
L’intelligenza artificiale non sta solo cambiando il modo in cui le persone trovano informazioni; sta trasformando anche il modo in cui effettuano ricerche.
Il Google I/O di maggio 2025 ha appena spazzato via l’intero schema: coloro che si adatteranno nei prossimi mesi avranno un vantaggio competitivo.
I brand stanno assistendo ad un calo drammatico di click, traffico e performance, CTR in calo, volume in calo, CPC ai massimi storici.
Aumentano sessioni Google con Zero-click = perdita dei dati sul funnel.
L’utente ora interagisce direttamente con l’AI (es. confronto tra prodotti) senza cliccare su siti. Si perde tutta la fase centrale del funnel: la considerazione. I marketer non vedono cosa l’utente sta cercando o confrontando, rendendo la strategia contenutistica molto più difficile
In breve, ecco cosa affronteremo in questo documento:
La ricerca online è stata rivoluzionata dall’intelligenza artificiale: il traffico organico e i click calano, la visibilità e l’engagement reale diventano i veri KPI da monitorare.
Fine della SEO tradizionale basata su keyword: oggi vincono i contenuti che rispondono in modo esaustivo, conversazionale e strutturato alle domande reali degli utenti (e delle AI).
AI Overviews e AI Mode dominano le SERP: Google fornisce risposte dirette, sintetiche e personalizzate, spesso senza click verso i siti. Essere citati e visibili conta più dei click.
Strategia SEO vincente: presidiare i topic chiave, coprire ogni aspetto degli argomenti, anticipare domande e fornire risposte chiare, segmentate e ricche di valore.
Formati favoriti dall’AI: FAQ, guide step-by-step, elenchi puntati, tabelle e contenuti interattivi (quiz, tool, video) aumentano la probabilità di essere selezionati.
Reputazione e brand sempre più strategici: Google e le AI premiano chi viene citato e riconosciuto come autorevole su più canali (community, media, forum).
Nuove metriche di successo: conversioni, iscrizioni, menzioni e coinvolgimento pesano più dei dati di traffico puro.
Ottimizzazione tecnica e struttura: pagine veloci, mobile-friendly, dati strutturati (schema), titoli e paragrafi ben organizzati sono indispensabili per emergere.
Monitorare la presenza nelle AI SERP: analizzare dati e log, tracciare le menzioni negli AI Overviews, studiare l’incidenza per tipo di intento, e adattare costantemente la strategia.
Contenuti originali, utili e interattivi: sono il vero vantaggio competitivo nell’era dell’AI-driven search. Chi evolve e mette l’utente al centro vince anche domani.
0. Riassunto Esecutivo (ottimizzare per l’AI)
Nel 2025 vince chi risponde meglio alle domande (umane e AI), chi viene citato e chi offre valore reale, strutturando i contenuti in modo chiaro, aggiornato e utile su più canali.
La SEO è diventata “topical, conversazionale, multicanale e brand-driven”.
Adatta la strategia, monitora i risultati giusti, non inseguire più solo i click.
Ecco un super riassunto pratico e facilmente leggibile delle azioni da seguire per ottimizzare la SEO nel 2025 ed essere competitivi anche tra AI, chatbot e zero-click:
1. Cambia la mentalità: Dimentica la SEO tradizionale
- Il traffico e i click non sono più i KPI principali.
- Conta la visibilità (impression), la presenza nelle risposte AI, le menzioni del brand e l’engagement reale.
2. Crea contenuti che rispondano davvero alle domande
- Produci FAQ, guide passo-passo, elenchi, tabelle e contenuti interattivi.
- Copri tutto il topic, non solo keyword specifiche.
- Anticipa le domande che l’AI (e le persone) possono farti.
3. Ottimizza per AI Overviews e AI Mode
- Le AI rispondono direttamente agli utenti: punta ad essere citato nelle risposte (anche senza click!).
- Struttura i contenuti in modo chiaro, breve, segmentato (bullet points, H2/H3, step).
- Aggiorna spesso le pagine più importanti e usa dati strutturati (Schema, HowTo, FAQ).
4. Valorizza il Brand e la Reputazione
- Lavora sulle menzioni, recensioni e presenza in community, forum e media.
- Fai Digital PR per essere citato da fonti autorevoli.
5. Focus sulla struttura tecnica
- Sito veloce, mobile-friendly, facile da navigare, con contenuti ben accessibili.
- Usa meta tag, dati strutturati e assicurati che Googlebot e AI possano accedere senza blocchi.
- Attenzione anche a immagini e video (YouTube domina nelle citazioni AI).
6. Cambia i tuoi KPI
- Monitorare solo traffico e click è superato: punta su engagement, conversioni, iscrizioni, menzioni, tempo sulla pagina.
- Traccia la presenza e le citazioni nei risultati AI (usando strumenti avanzati).
7. Adatta i contenuti all’era AI
- Titoli chiari (una sola H1, poi H2/H3).
- Paragrafi brevi, un’idea chiave ciascuno.
- Inserisci liste, tabelle, insight e definizioni subito all’inizio.
- Elimina popup invasivi e distrazioni.
8. Presidia più canali
- Non solo Google: Reddit, YouTube, Marketplace, Forum, Social…
- L’AI pesca informazioni ovunque: sii presente dove conta davvero!
9. Sperimenta con contenuti interattivi
- Quiz, sondaggi, calcolatori, video interattivi, tool utili: aumentano engagement e visibilità.
- Favoriscono la condivisione e la memorizzazione del brand.
10. Monitora i bot AI
- Analizza i log server, identifica i bot AI (ChatGPT, Googlebot, Bard, etc.).
- Usa strumenti per capire se e come i tuoi contenuti sono “letti” dalle AI.
Checklist pratica 2025
- Produci contenuti Q&A, guide e tutorial interattivi.
- Aggiorna le pagine chiave, inserisci schema markup.
- Monitora impression, menzioni, engagement, conversioni.
- Cura la reputazione: recensioni, citazioni, backlink autorevoli.
- Analizza i log per capire quali bot AI ti scansionano.
- Sperimenta contenuti visuali e interattivi.
- Presidia forum, community e canali alternativi.
- Punta su visibilità, non solo su traffico.
1. Introduzione: Come l’Intelligenza Artificiale sta Cambiando la Ricerca
L’intelligenza artificiale non sta solo rivoluzionando il modo in cui le persone trovano informazioni, ma sta trasformando l’intero processo di ricerca online. Google, attraverso le sue continue innovazioni, ha modificato radicalmente il comportamento degli utenti e le strategie dei professionisti del digital marketing.
Dopo gli ultimi annunci di Google I/O 2025, è chiaro che il panorama della ricerca sta attraversando un cambiamento profondo e rapidissimo. Chi saprà adattarsi in tempi brevi avrà un vantaggio competitivo su tutti gli altri.
L’arrivo di funzionalità avanzate come AI Overviews e AI Mode impone una nuova mentalità: non basta più puntare su parole chiave o traffico organico. La sfida ora è capire come essere visibili e rilevanti nei nuovi spazi in cui l’AI di Google guida il percorso dell’utente, dalla domanda iniziale fino alla scelta finale.
2. I Grandi Cambiamenti dopo Google I/O 2025
Google I/O 2025 ha segnato un punto di svolta per chi si occupa di digital marketing e SEO. Le novità introdotte hanno modificato in modo sostanziale la dinamica della ricerca e della visibilità online.
Principali cambiamenti osservati:
- Calo di click, traffico e performance
- Si registra un forte calo del CTR, del traffico organico e delle performance delle campagne. I costi per click (CPC) sono ai massimi storici, mentre il ritorno sull’investimento (ROI) delle campagne continua a scendere.
- Gli AI Overviews di Google accentuano questo fenomeno: sempre più utenti trovano risposte senza cliccare sui siti, aumentando il fenomeno degli “zero-click” e la perdita di dati preziosi sulle fasi del funnel.
- Zero-click e perdita dei dati sul funnel
- Ora molti utenti ottengono risposte direttamente dall’AI di Google (ad esempio per confronti tra prodotti), saltando la fase di approfondimento sui siti.
- Questo significa che si perdono dati importanti sulle fasi intermedie del funnel (considerazione), rendendo più difficile analizzare i bisogni reali e ottimizzare la strategia di contenuto.
- Impression/Visibilità diventano più importanti dei click
- Con sempre meno dati di traffico disponibili, la visibilità (impression) diventa un nuovo KPI fondamentale.
- È necessario monitorare la presenza nelle query rappresentative, la copertura dei topic rispetto ai competitor e la presenza nei risultati AI, anche senza click.
- Fine del modello SEO basato sulle keyword
- L’interazione con l’AI è ora conversazionale e naturale, non più incentrata su singole parole chiave.
- Gli utenti pongono domande in linguaggio naturale e l’AI risponde, spesso con la possibilità di follow-up.
- Le tradizionali strategie SEO basate sulle keyword sono sempre meno efficaci.
3. Nuovo Modello SEO: Da Keyword a SEO Conversazionale e Topical
L’evoluzione della ricerca guidata dall’intelligenza artificiale segna la fine del modello SEO tradizionale basato sulle singole parole chiave. Al suo posto emerge una nuova visione, più ampia e dinamica: la SEO conversazionale e topical.
Le principali differenze tra vecchio e nuovo modello:
- Dalle keyword alle domande frequenti: Non basta più ottimizzare pagine su keyword specifiche. Ora conta la capacità di rispondere a tutte le possibili domande degli utenti, anche in forma conversazionale.
- Dalla ricerca di volumi alla copertura tematica: Le pagine devono coprire in modo completo un argomento, fornendo risposte esaustive e pertinenti, non solo inseguire il traffico sulle singole keyword.
- Dal focus su CTR e traffico a visibilità e pertinenza: La presenza nei risultati AI e la pertinenza delle risposte date diventano elementi chiave per il successo, anche se i click diminuiscono.
- Dall’ottimizzazione generica all’attenzione alle domande reali: L’ottimizzazione ora si concentra sulle reali esigenze degli utenti, anticipando le domande che l’AI riceve e fornendo risposte chiare, strutturate e di valore.
“La domanda e la risposta diventano la nuova parola chiave.”
4. Takeaways Strategici per Adattarsi all’Era AI
Per essere competitivi nel nuovo scenario dominato dall’AI, occorre ripensare completamente la strategia SEO. Ecco i principali takeaway per chi vuole restare rilevante:
- Ripensare le metriche di performance:
Non si può più valutare il successo solo in base al traffico o ai click. Bisogna concentrarsi su nuovi KPI come la visibilità, la pertinenza conversazionale e l’engagement reale. - Anticipare le domande dell’utente e dell’AI:
I contenuti devono essere progettati per rispondere a tutte le possibili domande che l’AI riceve, coprendo in profondità ogni aspetto del tema. - Ottimizzare per la visibilità, non solo per il click:
Essere presenti e citati nelle risposte AI è fondamentale, anche se non sempre si ottengono click diretti al sito. - Preferire contenuti topic-based e formati Q&A:
Le domande e risposte dettagliate (FAQ), i contenuti ben segmentati e strutturati hanno una maggiore probabilità di essere selezionati dagli AI Overviews rispetto alle pagine ottimizzate solo per keyword secche. - Pensare per intento e semantica:
L’approccio keyword-centrico lascia il passo a una strategia orientata agli intenti reali degli utenti e alla copertura semantica completa degli argomenti.
5. Focus su AI Overviews e AI Mode: novità e impatti
Negli ultimi aggiornamenti, Google ha reso l’intelligenza artificiale ancora più centrale nella ricerca, lanciando strumenti e funzionalità che cambiano profondamente il modo in cui gli utenti interagiscono con le informazioni.
Novità principali:
- AI Overviews:
Ora disponibili in oltre 200 Paesi e 40+ lingue, gli AI Overviews offrono risposte sempre più precise e sintetiche, spesso senza che l’utente debba cliccare su alcun sito. Google afferma di lavorare costantemente per ridurre errori e migliorare la qualità delle risposte. - AI Mode:
Disponibile per tutti negli USA, AI Mode permette interazioni conversazionali più avanzate e personalizzate. Le domande degli utenti vengono suddivise in sotto-query, analizzate in parallelo su molte fonti e restituite con risposte articolate, spesso accompagnate da link citati. - Deep Search:
Una funzione che analizza centinaia di fonti per produrre report esperti, citando sempre le fonti di riferimento. Qui, i contenuti chiari e ben strutturati hanno la massima probabilità di essere inclusi. - Live Visual Search (Project Astra):
Permette di porre domande “visive” in tempo reale usando la fotocamera del dispositivo. Ideale per ricerche locali, e-commerce e supporto pratico. - AI Agents:
L’AI può ora supportare prenotazioni, acquisti di biglietti e gestione appuntamenti, coinvolgendo partner come Ticketmaster, StubHub, Resy, Vagaro. Contenuti utili e strutturati possono essere inclusi in queste nuove esperienze. - Shopping AI:
L’esperienza di acquisto diventa sempre più coinvolgente e personalizzata, grazie a funzioni come try-on virtuali, raccomandazioni visuali, monitoraggio prezzi e checkout AI. - Personalizzazione e Privacy:
AI Mode può personalizzare le risposte usando la cronologia delle ricerche e dati personali (previa autorizzazione), rendendo i risultati più pertinenti rispetto agli interessi reali dell’utente.
Per i creatori di contenuti:
È fondamentale pensare a contenuti incentrati sull’utente reale, rispondendo a bisogni e domande specifiche, non solo a keyword.
6. Nuove Linee Guida Google per la SEO in Ottica AI
Nel 2025, Google ha aggiornato e reso pubbliche le linee guida per la SEO, sottolineando i principi che restano validi anche nell’era dell’intelligenza artificiale e introducendo nuovi aspetti fondamentali per comparire nei risultati AI.
Principi base confermati da Google:
- Concentrati sui tuoi visitatori:
Offri contenuti unici, soddisfacenti e di reale valore per l’utente. - Risposte esaustive e ben formattate:
Preferisci contenuti lunghi, approfonditi e ben strutturati. - Niente scorciatoie o “trucchetti” per l’algoritmo:
La qualità viene prima dell’ottimizzazione tecnica fine a sé stessa.
Nuove raccomandazioni tecniche e di contenuto:
- Formati favoriti dall’AI:
Funzionano meglio step-by-step, guide, FAQ, elenchi e formati how-to.
Non serve scrivere tanto, serve rispondere in modo chiaro e completo. - Accessibilità tecnica:
Verifica che Googlebot possa accedere ai contenuti, che la pagina sia veloce, mobile-friendly e con contenuto principale ben visibile.
Anche il miglior contenuto fallisce se non è accessibile o se la pagina è lenta e caotica. - Meta tag e controllo visibilità:
I tag come nosnippet, max-snippet e noindex funzionano anche per l’AI Search, ma usarli in modo troppo restrittivo può limitare la presenza negli AI Overviews. - Importanza crescente di immagini e video:
L’AI interpreta ora testo e immagini insieme. Google raccomanda di aggiungere contenuti visuali di qualità e di aggiornare i profili Business e Merchant Center. - Nuove metriche di successo:
I click dai risultati AI sono meno numerosi ma più qualificati. Bisogna guardare a conversioni, iscrizioni e coinvolgimento reale, non solo ai click.
In sintesi, l’intelligenza artificiale sta cambiando l’interfaccia della ricerca, ma non i valori fondamentali:
puntare su contenuti originali, ben strutturati e utili all’utente è la chiave per emergere sia nella SEO tradizionale sia nelle nuove ricerche AI.
7. Ottimizzare per Google AI Mode: Cos’è e Come Funziona
AI Mode è la nuova interfaccia conversazionale di Google, lanciata nel 2025, che porta la ricerca a un livello superiore rispetto agli AI Overviews. Disponibile inizialmente solo negli Stati Uniti, AI Mode si comporta come un assistente in stile ChatGPT: comprende il contesto delle conversazioni, gestisce domande complesse e supporta la ricerca sia su testo che su immagini.
Come funziona AI Mode
- Basato su Gemini (LLM di Google):
Divide le domande complesse in sotto-query, cercando informazioni su molte fonti in parallelo. - Ragionamento strutturato:
Costruisce catene logiche per rispondere in modo approfondito e personalizzato. - Contesto personale:
Tiene traccia delle richieste precedenti e adatta le risposte alle preferenze dell’utente (previo consenso).
Differenze chiave rispetto agli AI Overviews
- Gli AI Overviews offrono sintesi rapide e concise.
- L’AI Mode punta su risposte personalizzate, ragionate e dialoghi continui.
5 Azioni chiave per ottimizzare la presenza in AI Mode
- Mantenere una SEO tradizionale solida:
I siti già ben posizionati su Google hanno maggiori probabilità di comparire anche in AI Mode. - Assicurarsi che la pagina sia indicizzata e accessibile:
Nessun requisito extra: basta essere presenti, non bloccati e con contenuti non spam. - Usare schema markup e dati strutturati:
Il markup aiuta l’AI a comprendere meglio i contenuti, aumentando l’accuratezza delle risposte. - Presidiare forum e community come Reddit:
Google attinge molte fonti da community e forum: la presenza e le menzioni aumentano l’autorevolezza. - Favorire Digital PR e ottenere menzioni autorevoli:
Le citazioni da fonti affidabili rafforzano la credibilità del brand agli occhi dell’AI.
Focus sulle metriche di qualità
Con AI Mode, i click diminuiscono, ma la qualità delle visite cresce: gli utenti leggono di più, interagiscono meglio e convertono di più. Per questo, è fondamentale passare da un focus quantitativo (click e traffico) a uno qualitativo (engagement, conversioni e visibilità reale).
8. Futuro della Ricerca: Tendenze e Strategie
La direzione che sta prendendo la ricerca online è chiara: l’intelligenza artificiale guiderà sempre di più l’esperienza utente, ma le opportunità per emergere restano aperte per chi sa adattarsi.
Le principali tendenze:
- I click non spariranno del tutto:
Anche se la quota di ricerche “zero-click” cresce, continueranno a esserci opportunità per chi offre contenuti approfonditi o soddisfa esigenze specifiche. - Importanza crescente del brand:
L’intelligenza artificiale “ricorda” i brand autorevoli e li favorisce nel tempo. Costruire e mantenere una forte reputazione online sarà sempre più strategico. - Presenza su più canali:
Bisogna essere visibili su Google, ma anche su Reddit, YouTube, forum, marketplace e altri canali dove l’AI recupera informazioni. - Focus sulle ricerche lunghe e conversazionali:
Oltre il 77% delle query composte da più di sei parole genera risposte AI; i contenuti che intercettano queste ricerche hanno maggiori probabilità di essere selezionati. - Crescente fiducia nell’AI:
Con il continuo miglioramento dei modelli, gli utenti affideranno sempre di più le loro ricerche e decisioni alle risposte generate dall’intelligenza artificiale.
Strategia vincente
Non basta adattarsi ai cambiamenti dell’interfaccia: occorre puntare tutto sulla soddisfazione dell’intento reale dell’utente. Solo chi riuscirà a rispondere in modo chiaro, approfondito e autorevole potrà mantenere e rafforzare la propria presenza nei motori di ricerca del futuro.
9. Strutturare i Contenuti per la Ricerca AI: Buone Pratiche
Per essere selezionati dagli algoritmi di intelligenza artificiale, non basta produrre contenuti di qualità: è fondamentale che siano anche strutturati in modo chiaro, logico e facilmente comprensibile sia per i motori sia per i modelli linguistici.
Le buone pratiche per la scrittura AI-friendly:
- Titoli chiari e gerarchici:
Utilizza una sola intestazione principale (H1), seguita da H2 e H3 coerenti con la struttura dei contenuti. - Paragrafi brevi e autonomi:
Ogni paragrafo deve contenere una sola idea chiave, favorendo la lettura rapida e l’estrazione delle informazioni da parte dell’AI. - Liste, elenchi puntati e tabelle:
Formati come bullet points, step numerati e tabelle facilitano la comprensione e l’inclusione nei risultati AI. - Insight principali all’inizio:
Anticipa le risposte e le definizioni principali in apertura, così da facilitare la selezione dei contenuti da parte dell’AI. - Segnali semantici chiari:
Inserisci espressioni come “In sintesi”, “Errore comune”, “Passo 1” per guidare sia l’utente sia l’algoritmo. - Evitare elementi di disturbo:
Pop-up, call to action invadenti e caroselli inutili peggiorano la leggibilità per gli algoritmi.
Il ruolo dei dati strutturati (schema)
I dati strutturati (come Schema.org e JSON-LD) aiutano i motori a comprendere meglio il contenuto, ma non possono sostituire una buona scrittura. Usali come supporto per rafforzare la chiarezza, non come soluzione a contenuti confusi.
Cosa cercano i modelli AI (LLM) nei contenuti
Gli algoritmi analizzano non solo la presenza delle parole chiave ma anche la coerenza semantica, la struttura gerarchica, la formattazione chiara e la pertinenza rispetto all’intento dell’utente.
La ripetizione utile di concetti chiave aiuta a rafforzare la rilevanza, mentre la precisione nell’uso di keyword resta importante perché i modelli AI possono rispondere in modo letterale alle query.
Per riassumere, la struttura non è più solo una questione di SEO tecnica, ma un vero fattore di ranking nell’era dell’intelligenza artificiale: contenuti ordinati, coerenti e facilmente “estraibili” hanno molte più probabilità di essere citati nei risultati AI.
10. Inside Google: Cosa Rivelano i Documenti Ufficiali
Alcuni documenti interni di Google, emersi durante il processo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, offrono una rara visione di come funziona realmente il ranking nella ricerca e di quanto l’intelligenza artificiale sia già parte integrante del sistema.
I segnali principali che determinano la visibilità
- Segnali “hand-crafted”:
Molti segnali di ranking sono ancora creati, calibrati e mantenuti manualmente dagli ingegneri di Google, per assicurare trasparenza e risoluzione rapida in caso di errori. - Il modello ABC:
- A = Anchors:
I link esterni in entrata misurano autorità e rilevanza. - B = Body:
La presenza della query all’interno del testo segnala pertinenza semantica. - C = Clicks:
Il tempo di permanenza sulla pagina (dwell time) indica interesse e coinvolgimento.
- A = Anchors:
- Questi tre fattori concorrono a determinare la topicalità di un contenuto rispetto alla query dell’utente.
- Punteggio di qualità statico:
La qualità generale di un sito influisce su tutte le query correlate. È un valore difficile da migliorare rapidamente e legato alla reputazione e all’autorevolezza del sito. - Influenza dei LLM e sistemi come eDeepRank:
Google utilizza tecnologie avanzate (come BERT e altri transformer) per analizzare i contenuti, decompone i segnali semantici e migliora la trasparenza delle decisioni dell’AI nel ranking. - PageRank e distanza dai siti autorevoli:
La vicinanza semantica ai “seed sites” (siti autorevoli di riferimento) aumenta la fiducia e la possibilità di essere considerati affidabili. - Dati anonimizzati dal browser Chrome:
Alcuni segnali di popolarità provengono dai dati di utilizzo di Chrome, anche se il collegamento diretto ai ranking non è sempre chiaro. - Keyword matching e prompt letterali:
Nonostante l’evoluzione semantica, l’AI e gli algoritmi di recupero continuano a considerare molto importanti le corrispondenze letterali delle parole chiave: anche un contenuto eccellente rischia di non emergere se manca la keyword esatta.
Queste informazioni confermano che chiarezza, struttura, qualità e pertinenza semantica sono oggi più cruciali che mai per emergere sia nella SEO classica sia nei nuovi risultati guidati dall’intelligenza artificiale.
11. AI Overviews: Cos’è, Come Funziona, Perché è Importante
Gli AI Overviews sono brevi sintesi generate dall’intelligenza artificiale di Google, che occupano una posizione di rilievo nei risultati di ricerca.
Questi box forniscono risposte dirette alle domande degli utenti, spesso senza la necessità di visitare altri siti, cambiando radicalmente la visibilità e il traffico organico.
Come funzionano gli AI Overviews
- Le risposte sono concise (in genere fino a 170 parole) e includono da 5 a 8 citazioni di fonti diverse (ma in certi casi anche di più).
- I contenuti citati provengono dai primi 10-12 risultati organici della ricerca classica.
- C’è una forte correlazione con i Featured Snippets: l’AI preferisce contenuti chiari, ben strutturati, organizzati in modo step-by-step o FAQ.
Perché sono importanti
- Gli AI Overviews occupano molto spazio visivo (“above the fold”) nei risultati Google, aumentando la visibilità del brand ma riducendo i click organici tradizionali.
- Quasi tutte le query informative ora prevedono una risposta AI, che ridefinisce il modo in cui le persone interagiscono con i risultati.
- Apparire negli AI Overviews può aumentare la notorietà del brand anche senza ottenere click diretti.
Come ottimizzare i contenuti per gli AI Overviews
- Scrittura efficace:
- Testi concisi, leggibili e ben organizzati tematicamente.
- Usa bullet points, titoli chiari e linguaggio semplice.
- Formato ideale:
- Prediligi how-to, guide passo-passo, FAQ e articoli esplicativi.
- Aggiorna frequentemente i contenuti strategici.
- Inserisci video (soprattutto YouTube) e usa schema markup (HowTo, FAQ, Video).
- Focus su keyword conversazionali e long-tail:
- Ottimizza per query naturali e lunghe, anche se hanno volumi più bassi: aumentano le probabilità di essere selezionati dall’AI.
Strumenti utili
- Per il monitoraggio:
Advanced Web Ranking, ZipTie (per tracciare citazioni), Ahrefs, Semrush (per trovare keyword e query con AI Overviews), Hemingway App (per migliorare la leggibilità). - Importanza dei video:
Le citazioni video sono in crescita, con YouTube che domina, ma anche TikTok può apparire nei risultati. Video pratici e tutorial sono particolarmente efficaci.
Essere citati negli AI Overviews non dipende solo dalla quantità di traffico, ma dalla qualità, chiarezza e struttura del contenuto.
Chi crea contenuti pensati per rispondere in modo chiaro e immediato alle domande dell’utente ha più possibilità di ottenere visibilità in questi spazi chiave della ricerca AI.
12. Strategie Chiave e Errori da Evitare per Emergere nell’Era AI
Per avere successo nella SEO oggi, non basta seguire le regole di base: serve adottare strategie mirate alla nuova realtà delle ricerche AI e, al tempo stesso, evitare vecchi approcci ormai superati.
Strategie chiave per la visibilità nell’AI Search
- Punta su contenuti semantici:
Non limitarti alle keyword, ma approfondisci i temi, sviluppa argomenti con logica e chiarezza, e copri tutte le possibili sfaccettature delle domande degli utenti. - Ottimizza per somiglianza alle risposte AI:
Lavora sui testi affinché “risuonino” con il formato e il tono degli AI Overviews (ad esempio, usa bullet points e sintesi chiare). - Usa dati proprietari e originali:
Offri informazioni esclusive, insight e case study che ti distinguano da contenuti generici. - Costruisci autorità e reputazione:
Attiva digital PR, cerca menzioni su media autorevoli e ottieni backlink da fonti fidate. - Sfrutta il principio delle 7 esposizioni:
Più spesso un utente vede il tuo brand in diversi touchpoint (AI Overviews, video, social, recensioni), più è probabile che lo scelga o si ricordi di te. - Integra video e multimedia:
Video, demo e tutorial aumentano la probabilità di citazione nei risultati AI, specie su query visive o pratiche.
Errori da evitare
- Produrre solo contenuti generici:
Contenuti senza personalità o approfondimento rischiano di non essere mai selezionati dall’AI. - Inseguire solo le keyword esatte:
Concentrarsi sulle parole chiave secche limita la copertura semantica e la pertinenza dei contenuti. - Cercare backlink senza lavorare sul brand:
I link hanno valore solo se accompagnati da reputazione, citazioni e autorevolezza reale. - Dimenticare l’intento reale dell’utente:
Scrivere pensando solo ai motori, e non alle domande degli utenti, porta contenuti fuori target. - Trascurare l’aggiornamento e la promozione dei contenuti:
Anche il miglior articolo può “sparire” se non viene mantenuto attuale e non riceve visibilità attraverso diversi canali.
13. L’Importanza dei Contenuti Interattivi nella SEO Moderna
Nell’era della ricerca guidata dall’intelligenza artificiale, la qualità e la struttura dei contenuti restano fondamentali, ma per emergere davvero occorre coinvolgere l’utente. I contenuti interattivi sono uno degli strumenti più potenti per aumentare attenzione, memorizzazione e condivisione.
Cos’è un contenuto interattivo?
Si tratta di elementi che richiedono un’azione diretta da parte dell’utente, come:
- Sondaggi e quiz
- Calcolatori personalizzati
- Video interattivi
- Grafici e mappe cliccabili
- Chatbot e walkthrough guidati
- Timeline, caroselli dinamici e tool interni
I principali benefici dei contenuti interattivi
- Aumentano il coinvolgimento:
L’interazione prolunga il tempo di permanenza sulla pagina e riduce la frequenza di rimbalzo, segnali molto apprezzati da Google e dai sistemi AI-driven. - Raccolgono dati preziosi:
Tramite quiz, sondaggi o tool puoi ottenere informazioni utili sui tuoi utenti, migliorando l’esperienza e la personalizzazione dei contenuti. - Migliorano la memorizzazione del brand:
L’utente partecipa attivamente e sviluppa un legame più forte con il brand. - Favoriscono la condivisione:
I contenuti personalizzabili sono più propensi a essere condivisi, amplificando la visibilità. - Aumentano la rilevanza negli AI Overviews:
I modelli AI iniziano a citare sempre più spesso contenuti multimediali e interattivi: chi offre valore pratico e coinvolgente ha più probabilità di essere scelto dall’AI.
Esempi pratici da implementare subito
- Un sondaggio con risultati in tempo reale
- Calcolatori di risparmio o ROI
- Quiz personalizzati per blog o social
- Video su YouTube con capitoli e collegamenti interni
- Tool per aiutare l’utente a scegliere il prodotto ideale
- Mappe e visualizzazioni dinamiche per contenuti locali o guide
Maggiore interazione significa maggiore attenzione e visibilità. Nell’attuale panorama SEO, l’intelligenza artificiale valorizza contenuti utili, pratici e chiari, e i contenuti interattivi rispondono perfettamente a queste esigenze.
14. Checklist Operativa per la SEO nell’Era AI
Per affrontare la nuova realtà della ricerca dominata dall’intelligenza artificiale, è utile seguire una checklist operativa che guidi dall’analisi alla produzione dei contenuti.
1. Esporta i dati di ricerca
Utilizza strumenti come Semrush o simili per esportare dati sulle keyword, posizioni, volumi, traffico e presenza nelle AI Overviews.
2. Analizza le colonne più importanti
Concentrati su keyword, posizione, volume, traffico, costo per click, intento della query e presenza di feature SERP o AI Overview.
3. Raggruppa per intento
Categorizza le keyword in base all’intento: commerciale, informativo, navigazionale o misto.
4. Segnala la presenza in AI Overviews
Crea una colonna dedicata per identificare se la keyword compare negli AI Overviews.
5. Escludi le keyword branded
Filtra le keyword che includono nomi di brand propri o concorrenti, concentrandoti su quelle generiche e non-branded.
6. Crea riepiloghi e panoramiche
Analizza i totali per tipo di intento e confronta la presenza o meno negli AI Overviews.
7. Visualizza i dati
Crea grafici a barre e a torta per vedere la distribuzione delle keyword e l’incidenza degli AI Overviews per intento.
8. Individua le opportunità
Per ogni intento, trova le top keyword non branded che non compaiono ancora negli AI Overviews, ordinate per traffico potenziale.
9. Suggerisci strategie di contenuto
- Per l’intento informativo: crea FAQ, contenuti chiari e schema markup.
- Per l’intento transazionale: punta su conversione e visibilità nelle query ibride.
- Per l’intento navigazionale: rafforza la presenza e la reputazione del brand.
- Per l’intento misto: sviluppa contenuti comparativi e approfonditi.
10. Monitora i bot AI
Controlla con strumenti dedicati la frequenza con cui i bot AI, come ChatGPT o Googlebot, scansionano il tuo sito per individuare nuove opportunità e migliorare la visibilità.
15. Conclusione: I Pilastri della Nuova SEO tra AI e Contenuti di Qualità
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’esperienza di ricerca, ma i principi fondamentali restano: fornire valore reale agli utenti, strutturare i contenuti in modo chiaro e garantire accessibilità tecnica sono oggi più importanti che mai.
Per emergere nei risultati guidati dall’AI occorre:
- Produrre contenuti originali, utili e approfonditi, pensati per rispondere in modo diretto alle domande degli utenti e ai prompt dell’intelligenza artificiale.
- Curare la struttura: titoli, paragrafi, elenchi e formattazione rendono i contenuti più facilmente comprensibili e citabili dagli algoritmi.
- Prestare attenzione a immagini e video, integrandoli in modo funzionale per aumentare la visibilità anche nelle ricerche multimodali.
- Scegliere metriche di successo più avanzate, concentrandosi su engagement, conversioni e presenza reale, oltre ai click.
- Mantenere una reputazione autorevole: la fiducia costruita nel tempo, i link di qualità e le menzioni su fonti affidabili restano fondamentali.
- Sperimentare con contenuti interattivi e aggiornare costantemente le strategie per adattarsi ai cambiamenti dell’AI search.
Chi saprà evolvere e mettere al centro l’intento dell’utente, resterà competitivo in ogni futuro scenario della ricerca online.
BONUS: Come Verificare Se ChatGPT e Altri Bot AI Scansionano il Tuo Sito
Con l’aumento dell’utilizzo di intelligenze artificiali come ChatGPT, Gemini e altri LLM, cresce la curiosità (e la necessità) di capire quanto e come questi sistemi “leggano” effettivamente i nostri contenuti. Monitorare il traffico generato dai bot AI può offrire spunti strategici e aiutare a valutare la reale esposizione del proprio sito nei nuovi risultati AI-driven.
1. Analizzare i log del server
Il metodo più efficace è analizzare i file di log del tuo server (access log), dove sono registrate tutte le visite, inclusi gli accessi dei bot.
Cerca user-agent riconducibili ai principali crawler AI, come:
- ChatGPT-User
- OpenAI-User-Agent
- Google-Extended
- Bard-User-Agent
- Bytespider (ByteDance/TikTok)
- Anthropic
- Amazonbot
- CCBot (Common Crawl, spesso usato per addestramento AI)
Puoi usare comandi come grep su Linux, o strumenti di log analysis come GoAccess, AWStats, Screaming Frog Log Analyzer, ecc.
2. Usare servizi e plugin di analytics
Alcuni servizi di analytics avanzati e plugin WordPress consentono di tracciare anche il traffico bot identificando lo user-agent.
Verifica nei report se ci sono accessi da bot AI, spesso elencati separatamente rispetto ai classici crawler come Googlebot o Bingbot.
3. Monitorare il file robots.txt
Controlla regolarmente le richieste di accesso al file robots.txt da parte di bot sconosciuti o provenienti da indirizzi IP di data center noti. Spesso i bot AI “visitano” il robots.txt per vedere se possono scansionare il sito.
Tenere traccia di questi accessi aiuta a capire se i tuoi contenuti sono effettivamente “letti” dai nuovi motori di risposta AI e ti permette di adattare di conseguenza le tue strategie di visibilità.






