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Guida a Google Ads: come creare la tua prima campagna CPC

Google Ads è lo strumento ideale per poter ideare e pianificare campagne pubblicitarie su Google. Conosciuto fino a qualche anno fa con il nome di Google Adwords, adesso Google Ads è è una potente piattaforma di Digital Marketing che può aiutare un’attività ad arrivare alla prima pagina di Google in poche ore.

Infatti, al contrario della SEO, che ha bisogno di un lungo processo di ottimizzazione per permettere ad un sito di arrivare al top di Google e degli altri motori di ricerca, e di avere un ritorno nel medio-lungo periodo, Ads permette all’inserzionista di raggiungere i primi 3 risultati di Google in poco tempo. In Italia, però, tale consapevolezza non è ancora pienamente acquisita, in quanto sono molti i clienti e gli utenti che preferiscono la SEO all’advertising online.

google ads panoramica schermata iniziale

In Italia sembra che a puntare sulla pubblicità PPC siano infatti, oltre alle grosse aziende, soltanto gli inserzionisti che conoscono bene le piattaforme di advertising (AdWords, Bing, Facebook, Linkedin) oppure le agenzie di web marketing che si occupano della promozione di servizi o prodotti per i loro clienti.

Google Ads: che cos’è e come funziona

Google Ads funziona in maniera semplice: si pagano i click effettivi che gli utenti fanno sugli annunci pubblicitari (CPC o PPC – Pay Per Click – ovvero costo per ogni click ricevuto) che vengono ad essi mostrati (impressioni).

A volte è possibile anche pagare per impressioni (ovvero CPM, costo per mille impressioni ricevute) oppure per “Azione” o conversione (CPA, costo per azione, ovvero si paga ogni volta che un utente converte secondo i parametri stabiliti dall’inserzionista, esempio una vendita) ma questi altri metodi, più complessi, non verranno affrontati in questa guida ad Ads che affronta soltanto la pubblicità su Google Search (ed i partner di ricerca Google).

Ideare una promozione pubblicitaria sul web, però, non è semplice perché ci sono un buon numero di variabili che incidono sul ranking e sul posizionamento del sito web. In questo contesto diventa indispensabile comprendere il funzionamento di Google Ads e dell’advertising online per poter avere un ottimo ritorno economico. Dunque, cerchiamo di capire al meglio come poter migliorare il ROI di una campagna CPC in modo efficace.

Struttura account Google Ads: campagne, gruppi di annunci e annunci

campagne annunci gruppi annunci google ads

La struttura di un account Google Ads si divide fondamentalmente in queste 3 macro aree, che stanno una dentro l’altra. Vediamole nel dettaglio.

  • Le Campagne rappresentano il livello più alto della struttura di Google Ads e fungono da contenitore generale per le tue pubblicità. A questo livello si definisce il tipo di campagna, come ad esempio Ricerca, Display o Video, il budget giornaliero e l’obiettivo principale, che potrebbe essere aumentare le conversioni, il traffico al sito o migliorare la notorietà del brand. Per esempio, una campagna potrebbe essere dedicata ai “Saldi Invernali” per promuovere una specifica promozione stagionale.
  • All’interno di una campagna troviamo i Gruppi di annunci, che sono sezioni tematiche che organizzano gli annunci in base a parole chiave o argomenti specifici. Questo livello consente di segmentare i messaggi pubblicitari per raggiungere in modo più mirato il pubblico desiderato. Per esempio, nella campagna “Saldi Invernali”, potresti avere un gruppo di annunci dedicato alle “Scarpe invernali” e un altro per i “Cappotti”.
  • Infine, ci sono gli Annunci, che rappresentano i contenuti visibili dagli utenti. Sono ciò che il pubblico vede e su cui interagisce, come testi, immagini o video, e il loro scopo è catturare l’attenzione e stimolare un’azione, come un clic o un acquisto. Gli annunci possono variare in formato: quelli testuali vengono mostrati nei risultati di ricerca con titoli accattivanti, descrizioni e un URL, mentre quelli visivi (Display) appaiono come banner su siti web, e i video possono essere distribuiti su YouTube. Ad esempio, un annuncio per il gruppo “Scarpe invernali” potrebbe dire: “Scarpe calde e alla moda scontate del 50%! Acquista ora.”

Questa struttura gerarchica aiuta a pianificare, gestire e ottimizzare le tue campagne pubblicitarie in modo strategico.

Google Ads: come migliorare il ROI di una campagna pubblicitaria

migliorare risultati con google adsLa piattaforma di Google Ads permette, se sfruttata al meglio, di ottenere un alto ritorno sugli investimenti, aumentando le conversioni del proprio sito web e quindi le vendite. Tutti gli annunci di Google Ads si trovano all’inizio delle pagine di ricerca Google e sono contraddistinti dalla kw “annunci” a fianco del sito web; dunque, sono facilmente riconoscibili dagli specialisti del web, ma anche dai semplici utenti.

Quello della pubblicità a pagamento è un mercato in continua crescita, oltre ad essere (per Google) la principale fonte di guadagno. Capendo bene il funzionamento di Google Ads si possono ottenere da questa piattaforma pubblicitaria moltissimi vantaggi; oltre a ciò, è possibile battere i propri competitors in maniera effettiva, avendo in mano dati importanti per l’analisi dell’andamento della propria campagna pubblicitaria.

In un ambiente dove si paga soltanto per i risultati ed i click che si ottengono, infatti, è importante gestire al meglio le proprie campagne selezionando il target più appropriato. In questo modo si evita di spendere inutilmente in click che non genererebbero ritorno e conversioni. Inoltre, sarete in grado di impostare nella maniera più efficiente possibile la vostra pubblicità PPC.

Per vedere un ritorno sugli investimenti (ROI) in Ads, è quindi importante prendersi cura di tutti i passaggi necessari, dalla creazione dell’account fino alla gestione delle campagne PPC.

Come impostare una nuova campagna in Google Ads

Google è una piattaforma molto complessa ed è, dunque, indispensabile seguire alcune semplici regole per ottenere i risultati sperati. Solo in questo modo sarete in grado di avere una migliore gestione dell’account e  un migliore ROI sulle campagne PPC. Analizziamo tutti gli step necessari ed indispensabili per un corretto utilizzo di Google Ads così da migliorare notevolmente i risultati.

Ogni aspetto è fondamentale, non sottovalutate neanche un punto chiave perché potrebbe essere il fattore determinante di ogni campagna.

1. Raggruppare parole chiave e gruppi di annunci

mano che tiene le keywordsUna volta creato un account con Google Ads, bisogna creare la prima campagna pubblicitaria. Google Ads è ideato in modo da poter configurare e gestire diverse tipologie di campagne contemporaneamente. Per ogni campagna si possono quindi raggruppare diversi annunci e parole chiave suddividendoli in gruppi di annunci.

Un errore comune a molti inserzionisti è quello di raggruppare tutte le parole chiave ed annunci in un singolo gruppo di annunci, senza dividerli in gruppi di annunci appropriati, mostrando quindi in questo modo lo stesso annuncio allo stesso target.

Questo è un errore comune che spesso un SEO Specialist oppure i marketing manager commettono per risparmiare tempo, errore che può portare a spendere inutilmente il proprio budget mostrando annunci fuori target, in quanto si impostano parole chiave ed annunci uguali per lo stesso target, anche se con pagine di destinazione diverse. E’ sempre importante posizionarsi su google per avere una maggiore visibilità organica, oltre che a pagamento, ricordalo!

Google Ads funziona in modo che che l’annuncio che viene mostrato dovrebbe corrispondere esattamente alla parola chiave che viene cercata dall’utente target. Più il testo dell’annuncio si avvicina alla parola chiave, più alta è la possibilità che l’utente faccia click sull’annuncio e quindi, alla fine, effettui un ordine o una conversione.

Non dividendo le parole chiave in gruppi di annunci separati e specifici per ogni insieme di parole chiave, tutti gli annunci verranno mostrati simultaneamente con un set di parole chiave. Questo non permette di modificare l’annuncio per renderlo il più corrispondente possibile alle parole chiave che vengono cercate.

Più si suddividono gli annunci e le parole chiave in singoli topic semantici, più semplice diventa monitorare le campagne e quindi di conseguenza ottimizzarle al meglio. Tutto ciò è fondamentale per una gestione funzionale di Google Ads.

La soluzione migliore è quella di non utilizzare più di 20 parole chiave per gruppo di annunci. E’ possibile anche utilizzare più parole chiave per gruppo di annunci, ma utilizzare oltre le 20 keywords è sintomo che l’annuncio potrebbe non rispecchiare al meglio le parole chiave che vengono cercate, o potrebbe non avvicinarsi alle parole chiave il più possibile.

2. Conoscere approfonditamente i propri competitors

analisi dei competitorsUn altro errore comune quando si fa pubblicità online (con Google Ads come con altre piattaforme di pubblicità online, quale Bing Ads) è quello di non conoscere e analizzare gli annunci che i propri competitors stanno utilizzando.

E’ importante infatti conoscere gli avversari con i quali ci si sta contendendo il primo posto nella classifica, e con i quali si compete nelle aste degli annunci. E’ necessario sapere quali parole chiave i propri competitors stanno utilizzando, e quali pagine di destinazione utilizzano.

In particolare è importante mettersi nella posizione dei propri clienti e cercare con le parole chiave che loro utilizzano, osservando gli annunci per vedere su quale annuncio farebbero click più spontaneamente o sarebbero più propensi a cliccare.

Una volta fatto click sull’annuncio, è bene focalizzare sulla loro pagina di destinazione, comparandola con la propria. E’ fatta meglio? Cosa ha la loro landing page che la propria non ha? Come potrebbe essere migliorata la nostra, aggiungendo ciò che manca? E’ importante quindi rispondere a queste domande, prendendo alcuni appunti per capire come si può migliorare la propria landing page per renderla più efficace di quella dei competitors.

E’ bene creare una lista di azioni da intraprendere e che potrebbero portare beneficio. Una buona pagina di destinazione dovrebbe avere alcune caratteristiche, che verranno analizzate in un altro post.

E’ inoltre utile dare uno sguardo ed analizzare gli annunci dei propri competitors, per capire cosa si potrebbe utilizzare dai loro annunci e dai loro testi. Quindi, esaminare le pagine di destinazione dei competitors per capire come si può sviluppare e o migliorare la propria landing page e i propri annunci. E’ bene effettuare dei test ai testi degli annunci basandosi sui dati raccolti in precedenza, e quindi utilizzare le nuove pagine di destinazione realizzate testandole insieme con le precedenti. E’ necessario continuare a migliorare ed effettuare test con o senza Google Ads fino a quando non si migliora il proprio tasso di conversione.

3. Testare performance e posizione degli annunci

schema funzionamento SEOE’ importante, quando un’ agenzia SEO (& Web Marketing) oppure gli inserzionisti in generale realizzano una campagna di pubblicità online, testare e controllare periodicamente le posizioni dei propri annunci, per essere sicuri che questi stiano performando nel migliore dei modi.

Se l’obiettivo primario è quello di far conoscere il proprio brand attraverso campagne di branding, è una buona regola essere sempre nelle prime 2 posizioni degli annunci. Se invece l’obiettivo principale è quello di ottenere risultati e quindi conversioni, ogni tanto sarebbe utile essere in posizioni più basse (posizione 3 e 4).

Questo perché di solito le persone fanno subito click sui primi due annunci che vedono sul loro schermo. e sono portati via da tali annunci. Quindi potrebbero fare click su questi annunci sia nel caso siano davvero interessati, ma anche quando in realtà non lo sono del tutto. Invece, le posizioni 3 e 4 di Google Ads sono quelle sulle quali l’utente non fa spesso click, in quanto non sono la prima cosa che l’utente nota. Quindi, per fare click sugli annunci in posizione 3 e 4, l’utente dev’essere davvero interessato a ciò che sta cercando, e fa click perché non ha trovato altrove ciò di cui ha bisogno.

In questo modo, essere alle posizioni più in basso, potrebbe essere una strategia utile: infatti soltanto coloro i quali stanno davvero cercando (e quindi sono seriamente interessati) qualcosa che ancora non hanno trovato, faranno click su un annuncio visitando infine il proprio sito. A volte (e comunque non di rado) essere nella terza posizione di Google Ads, oppure anche in posizioni inferiori come nella barra laterale degli annunci, può portare a risultati migliori e a tassi di conversione più alti.

Ovviamente effettuare dei test è di primaria importanza per capire quale posizione degli annunci funzioni meglio e porti i migliori risultati al proprio business online. A volte essere in prima o seconda posizione può funzionare bene, altre volte invece la terza posizione oppure le posizioni inferiori possono portare un ritorno sugli investimenti maggiore. E’ quindi necessario fare dei test per capire quale posizione funzioni meglio con Google Ads, e ciò può essere fatto aumentando o diminuendo le offerte CPC.

4. Puntare sul proprio brand

schema di cos'è un brandMolti inserzionisti, considerando il fatto che, già grazie alla SEO (oppure per caso), il loro brand è posizionato tra i primi risultati dei motori di ricerca, commettono l’errore di non puntare sul proprio brand, pensando che non ne abbiano bisogno.

In realtà è molto probabile che, se non si fanno offerte piazzando annunci pubblicitari sul proprio brand, i nostri competitors lo facciano al nostro posto, in questo modo scavalcando i nostri risultati organici e prendendosi una parte dei nostri clienti con un piccolo investimento, arrivando in cima alle classifiche e superandoci nonostante i nostri sforzi ad essere posizionati ai primi posti per le ricerche organiche degli utenti.

Guardandola in quest’ottica sembra utile (oltre che logico) scommettere e fare puntate alte per le ricerche relative al proprio brand, in vista del fatto che gli utenti che cercano per il proprio brand sono quelli che molto più probabilmente porteranno ad una conversione.

Quindi è importante essere sicuri che si stia spendendo il giusto su Google Ads per essere in cima per le ricerche con il nome brand, il che significa che è utile spendere un budget sostanzioso per le ricerche correlate al brand. Tenendo comunque conto del fatto che non è necessario puntare oltre il necessario per le parole chiave del proprio brand.

5. Programmare gli annunci

Probabilmente non sono molti gli inserzionisti che utilizzano la funzionalità di Google Ads a livello di campagna per gestire il calendario della pubblicazione degli annunci. Anche questo è un errore abbastanza comune, che potrebbe comunque far evitare spese inutili focalizzando l’attenzione sul target e sull’ora del giorno appropriati per mostrare i propri annunci. Infatti conoscendo al meglio il comportamento dei propri clienti è possibile conoscere e sapere come gli utenti cercano alcuni prodotti o servizi specifici.

Quindi la gestione del calendario per la pubblicazione degli annunci permette di identificare alcune ore del giorno o della settimana nelle quali è più utile e redditizio mostrare i propri annunci con Google Ads.

Un consiglio potrebbe essere quello di guardare anche da Google Analytics qual è l’ora del giorno e quali i giorni della settimana nei quali il proprio sito web o le pagine interne ricevono maggiore traffico, in questo modo potendo fare scelte più appropriate e mirate per la programmazione dei propri annunci.

E’ inoltre possibile configurare un auto puntatore (grazie alle funzionalità di AdWords) che permette di incrementare o diminuire le offerte per giorni o ore del giorno specifici. La programmazione degli annunci in base all’orario e ai giorni che più corrispondono al comportamento di ricerca e alle proprie esigenze è un ottimo modo per risparmiare sulla pubblicazione degli annunci, evitando di sprecare budget inutilmente. Conoscendo Ads più approfonditamente, dunque, è possibile limitare i costi e ottenere il massimo dai propri investimenti.

Google Ads: quanto costa e quale è il budget ideale

Il costo di Google Ads dipende da diversi fattori, tra cui il settore, il livello di concorrenza, le parole chiave selezionate, la qualità degli annunci e la strategia di offerta. Ecco cosa è importante che tu conosca prima di poter avviare la tua campagna con google ads:

1. Costo per clic (CPC)

Il CPC medio può variare da pochi centesimi a decine di euro.

Per parole chiave con alta concorrenza, come nel settore assicurativo o legale, il costo può superare i 50-100€ per clic.
Per settori meno competitivi, i clic possono costare anche meno di 1€.

2. Budget minimo

Non esiste un budget minimo obbligatorio. Puoi iniziare anche con 5-10€ al giorno, ma un budget limitato potrebbe ridurre la visibilità e i risultati.

Per ottenere dati utili e ottimizzare le campagne, spesso è consigliato partire con almeno 300-500€ al mese.

3. Budget ideale

Il budget dipende dai tuoi obiettivi. In media ecco quanto spendono gli inserzionisti su Google Ads.

  • Piccole imprese locali: 300-500€ al mese possono bastare per campagne di nicchia.
  • E-commerce o aziende nazionali/internazionali: Un budget mensile di 1000-5000€ (o più) è comune per ottenere un impatto significativo.
  • Settori molto competitivi: Qui il budget può superare facilmente i 10.000€ al mese.

4. Come calcolare il budget

  • Obiettivi: Stabilisci quanto sei disposto a pagare per acquisire un cliente (CPA, costo per acquisizione).
  • Volume di traffico: Valuta quante persone cercano le parole chiave di tuo interesse.
  • Test iniziale: All’inizio potresti investire un budget test (ad esempio, 500€) per valutare le prestazioni.

5. Ottimizzazione

Anche con un budget limitato, l’ottimizzazione è fondamentale. Usa le parole chiave negative, segmenta il pubblico e monitora il rendimento per massimizzare i risultati.

Se hai bisogno di consigli più specifici sul tuo settore o su come impostare una campagna, fammi sapere! 😊

Google Ads e strategia SEO: qual’è la strada migliore da scegliere?

Google Ads, come abbiamo visto molto chiaramente, è una piattaforma pubblicitaria con la quale è possibile posizionare il proprio sito web in modo ottimale. Nonostante ciò, però, sopratutto negli ultimi anni, una buona fascia di utenti del web hanno iniziato a dare meno importanza agli annunci di Google.

Proprio in questo contesto è importante capire che esiste anche una via secondaria per acquisire un ottimo ranking e posizionare il proprio sito web: la SEO.

La SEO, acronimo di Search Engine Optimization, è un’analisi approfondita di un sito web e del suo contenuto in funzione di Google; ciò significa che la SEO basa il suo operato sul motore di ricerca Google per far acquisire un buon ranking al sito web. In parole semplici, adottare una corretta strategia SEO significa riuscire a posizionare il proprio sito web nelle prime posizioni di ricerca senza dover pagare Google Ads.

Molti siti web, infatti, si affidano ad un SEO Specialist per riuscire a migliorare il traffico, gli utenti e le conversioni. Questa strategia è un’alternativa molto, molto valida rispetto alle campagne pubblicitarie di Google Ads.

Lascia un commento se hai qualche domanda in particolare! Oppure, contattami pure per richiedere una consulenza.

Eugenio Tommasi

9 commenti su “Guida a Google Ads: come creare la tua prima campagna CPC”

  1. Articolo veramente interessante. Il ppc sono un strategia fondamentale negli ecommerce. Alcuni aspetti della strategia per utilizzarli mi erano chiari.
    Rimarro in ascolto per altri interessanti spunti.

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  2. Ottimo articolo, perfetta analisi circa il funzionamento del servizio AdWords.
    Da appassionati del settore ci piacerebbe conoscere la tua opinione circa le recenti modifiche apportate al servizio.
    In particolare l’elemento che ci sembra maggiormente determinante nella modifica grafica riguarda il cambio cromatico degli annunci evidenziati che sono passati dal giallo al verde.
    Crediamo che la mossa sia chiaramente determinata a confondere chi sta osservando la serp e far percepire il link di annuncio come un normale risultato per quindi aumentare totalmente il valore del servizio (più clic=servizio più appetibile da vendere).
    Abbiamo elaborato un breve articolo con una analisi in merito, ci farebbe piacere un tuo giudizio:
    Saluti!

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